Come togliere il ciuccio a tuo figlio rispettando i suoi bisogni? A che età farlo e perché? Quali sono gli errori da evitare? Ecco tutte le domande che ti starai ponendo se ti sei ritrovato a leggere questo articolo e noi siamo qui per risponderti.
Togliere il ciuccio ai bambini è probabilmente l’impresa più ardua che una mamma deve affrontare. Tuttavia, è qualcosa che prima o poi deve essere affrontata…
Per il neonato, il ciuccio rappresenta un modo di rilassarsi prima della nanna o tranquillizzarsi in momenti di stress, come il distacco dalla mamma.
Per questo motivo così tanti bimbi finiscono per diventare inseparabili dal loro succhiotto… e altrettanti genitori si trovano in difficoltà quando arriva il momento di eliminarlo.
Ultimamente le mamme si domandano come togliere il ciuccio con metodo Montessori ma la realtà è che, secondo la famosa pedagogista, i bimbi non dovrebbero nemmeno iniziare ad usarlo.
Se però riformuliamo la questione chiedendoci come liberarsene in un modo che rispetti il bambino, allora la risposta esiste eccome.
Prima di passare al come, però, soffermiamoci un attimo sul quando
A che età togliere il ciuccio a tuo figlio?
C’è chi dice che prima si elimina meglio è: quando il bambino è molto piccolo – sotto l’anno di età – non ha bisogno di spiegazioni o negoziazioni per essere convinto ad abbandonare il ciuccio.
Semplicemente glielo si toglie e dopo qualche giorno è verosimile che non faccia più caso all’assenza di quello che sembrava un oggetto indispensabile.
Altri invece sostengono che bisogni aspettare il momento in cui il bimbo si sente pronto a togliere il ciuccio: può sembrarti strano ora come ora, ma è probabile che prima o poi si stancherà da solo e non lo userà più.
Se questo momento tarda ad arrivare, sappi che gli esperti suggeriscono di eliminare questa abitudine non più tardi dei tre o quattro anni. A quell’età il bimbo è abbastanza sicuro di sé e impara in fretta a consolarsi in altri modi.
I 4 anni vengono considerati il limite per l’uso del ciuccio perché, dopo quell’età, è molto più probabile incorrere in problematiche come:
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deformazione del palato o dell’arcata dentale;
- maggior frequenza di otiti e infezioni di naso e gola, per la tendenza a respirare a bocca aperta;
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ritardi o alterazioni nel linguaggio, perché il ciuccio ostacola i corretti movimenti di lingua e labbra e rappresenta un disincentivo a parlare.
Come togliere il ciuccio senza traumi
Il ciuccio per i bambini è qualcosa di rassicurante, di gratificante, da cui non vorrebbero mai separarsi, proprio come la mamma, che vogliono sempre accanto.
Ecco che lo tengono per dormire e subito dopo mangiato lo acchiappano per succhiarlo, come se da quell’oggetto uscisse una bevanda gustosa!
Ma è possibile togliere il ciuccio senza traumi. Per cominciare, bisogna tenere presente tre cose fondamentali:
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bisogna scegliere il momento giusto: il momento giusto per togliere il ciuccio al bambino è subito dopo il compimento del primo anno di età.
Inoltre, bisogna accertarsi che la scelta cada in un momento in cui il bambino non sta attraversando altre nuove esperienze che potrebbero turbarlo, come ad esempio, l'arrivo di un fratellino, il passaggio dal pannolino al vasino o magari l’ingresso all’asilo
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mostrarsi affettuose ma decise: è inevitabile che il bimbo pianga all’assenza del ciuccio, ma bisogna essere forti, anche se molto affettuose, e non cedere ai primi pianti.
Sarà importante, quindi, circondare il piccolo di attenzioni ma tenere duro e resistere fino a quando non avrà passato questa fase
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coinvolgere chi si occupa del bambino: la scelta di togliere il ciuccio dev’essere una scelta condivisa anche da chi si occupa del bambino durante la giornata. La sua linea di condotta dev’essere conforme a quella tenuta dai genitori.
Fondamentale sarà istruire, quindi, chi si prende cura del piccolo sulla strategia scelta per togliere il ciuccio.

Come togliere il ciuccio per farlo addormentare
Il momento in cui il bambino generalmente adora prendere il ciuccio è quando deve addormentarsi. Come fare per toglierlo?
Iniziare facendo “sparire” il ciuccio certo non vale la pena, sarebbe una vera sofferenza per il piccolo. Un’azione graduale, invece, è senza dubbio preferibile per abituarlo all’assenza del ciuccio.
Il primo passo da fare è iniziare a togliere il ciuccio di giorno.
Durante la giornata, infatti, è più facile abituare il bambino a rinunciare al succhiotto perché impegnato in altre attività.
Dunque, durante il gioco, le passeggiate al parco o le uscite è importante far capire al bambino che non è più necessario il ciuccio.
Se piange bisognerà distrarlo con altri giochi o pupazzi portati con sé, così da avere qualcosa “alternativa” la cui presenza lo gratifica.
Un pupazzo, un orsacchiotto, un sonaglino, potranno suscitare la sua curiosità e togliergli dalla testa l’amato ciuccio.
Anche in questo caso vale la regola di essere forti e di non cedere, altrimenti tutta la fatica fatta fino a quel momento sarà vana.
Anche quando fa il riposino pomeridiano bisognerà aiutarlo ad addormentarsi senza il ciuccio, magari cantando una ninna nanna o raccontando una favoletta che pian piano lo farà scivolare nel sonno.
E’ importante che capisca che lo amate e quindi anche in questo caso le attenzioni vanno moltiplicate.
Inoltre, può essere utile gratificarlo con dei regalini per aver acconsentito a togliere il ciuccio, che lo faranno felice e gli faranno sentire meno la mancanza del succhiotto.
Una volta superata questa fase sarà possibile iniziare a togliere il ciuccio anche la notte.
Se il piccolo, di giorno, avrà già rinunciato volentieri al ciuccio, non opporrà resistenza e si abituerà anche la notte a stare senza.
In caso contrario, sicuramente ci saranno pianti e malumori, ma mai cedere per non compromettere il risultato raggiunto.
Per facilitare questa fase, si potrà ricorrere magari a delle strategie:
- convincerlo a fare cambio con qualcosa
- inventare qualcosa come “il cane lo ha mangiato”
- logorare il ciuccio e fargli vedere che non è più buono da mettere in bocca
5 strategie infallibili
Se il tuo piccolo non dà segni di voler abbandonare il ciuccio di sua spontanea volontà ma tu ritieni che sia giunto il momento, ti consigliamo di avere un piano d’azione.
Qualunque metodo tu scelga – e oggi te ne consigliamo 5 – il trucco per farlo funzionare è essere affettuosa ma ferma nella tua decisione.
Basta un solo ripensamento, una volta in cui “per quieto vivere” cedi e fai ricomparire un ciuccio che era misteriosamente scomparso, ed ecco che i capricci non avranno fine.
Per quale modalità optare? Non esiste una scelta giusta o sbagliata: dipende molto da te e dal carattere del tuo bambino.
Qui di seguito trovi i nostri suggerimenti, adattabili alle tue esigenze.
1. Tempo e pazienza
Il metodo più raccomandato per togliere il ciuccio è quello graduale, che inizia limitandone l’uso a certi momenti (ad esempio la nanna o l’ingresso all’asilo).
Puoi preparare una “casetta del ciuccio”, in cui il bimbo deve riporlo in attesa dell’utilizzo successivo. Per facilitare il distacco, fallo distrarre con attività divertenti o dandogli un altro oggetto transazionale che lo consoli, come un peluche o un pezzo di stoffa morbida.
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Sia tu che le altre persone che si prendono cura di lui dovrete gratificarlo e premiarlo, anche solo con una coccola in più, ogni volta che riuscirà a rinunciare al ciuccio. Così facendo, piano piano sarà lui stesso a non sentire più il bisogno di usarlo.
Quando sarai riuscita a eliminarlo di giorno, potrai passare anche ai momenti più “critici”.
Nel caso della nanna, cerca di costruire una nuova routine che non gliene faccia sentire la mancanza: fagli un bagnetto caldo o leggigli una favola stando abbracciata a lui sul letto. Magari all’inizio sarà dura, ma poi il ciuccio diventerà solo un ricordo.
2. Una fatina ha portato via il ciuccio
Per convincere il bambino a togliere il ciuccio un modo ideale è inventare qualcosa che faccia parte del suo mondo fantastico.
Ad esempio, raccontare la storia della fatina dei ciucci che viene per portarlo via.
Il bambino così inizia ad essere consapevole che dovrà disfarsi del ciuccio per regalarlo alla fatina. Quando lei lo porterà via gli lascerà un dono, che ovviamente bisogna fargli trovare accanto al cuscino al risveglio.
3. Avvisare il bimbo di ciò che sta per accadere
Abbastanza efficace è la strategia di porre il bambino di fronte ad un evento che avverrà a breve: ad esempio, ditegli che fra tre giorni il ciuccio scomparirà e che da quel momento dovrà farne a meno.
Non si tratta di una scelta, ma di qualcosa che dovrà accadere senza che nessuno possa fare nulla.
Quindi, non state chiedendo il permesso, ma lo state avvisando che ciò che dite accadrà.
4. Rendere il ciuccio meno gradevole
Perché non rendere spiacevole l’utilizzo del ciuccio? Se lo strofini con limone, aglio o aceto il tuo bimbo sarà disgustato dal sapore e non lo vorrà più.
Certo, forse è un metodo un po’ crudele, però può funzionare.
5. Con l’aiuto dei libri
I libri per togliere il ciuccio sono tantissimi, ognuno interessante a modo suo, ma vogliamo segnalartene tre che ci piacciono particolarmente:
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“Il ciuccio di Nina” (Christine Naumann-Villemin): uno dei più conosciuti, particolarmente adatto per i bimbi più grandi che sono soliti parlare col ciuccio in bocca;
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“Capitan Ciuccio” (Valentina Rizzi): il protagonista è un pirata che va a caccia di ciucci, ma che finirà nei guai proprio a causa di quello che porta sempre con sé;
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“Lupetto vuole il ciuccio” (Orianne Lallemand): ideale per i bimbi che hanno fratellini più piccoli, per far capire che loro, ormai grandi, non ne hanno più bisogno.
Gli errori da non fare
Come in tutti gli ambiti così delicati, anche in questo caso non è importante solo come togliere il ciuccio ma anche come non farlo.
Uno degli errori principali l’abbiamo già citato in precedenza: mai affrontare questa sfida in contemporanea con altri eventi impegnativi come l’inserimento alla materna, la nascita di un fratellino o l’eliminazione del pannolino.
Anche al secondo errore abbiamo accennato prima: non avere ripensamenti. Una volta che decidi di togliere il ciuccio a tuo figlio, non tornare sui tuoi passi o annullerai i progressi fatti dando il via libera ai capricci.
Ultima cosa, ma non meno importante: non prendere mai in giro il bambino per la sua fatica ad abbandonare il succhiotto. Non fare paragoni con altri suoi coetanei e non farlo sentire inadeguato: non faresti altro che ottenere l’effetto contrario a quello sperato.
Ora che sai come togliere il ciuccio a tuo figlio, sarà molto più semplice vincere la sfida senza dover affrontare drammi inutili!
L’efficacia di una strategia rispetto ad un altra dipenderà, sicuramente, dal carattere del bambino ma la chiave per togliere il tanto amato ciuccio sarà soprattutto l’amore e la fermezza da parte dei genitori.
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