
Metodo Montessori a casa: come organizzare la casa in stile montessoriano – L’ingresso di Casa
Metodo Montessori a casa: come organizzare la casa in stile montessoriano – L’ingresso di Casa
Se siete arrivati a leggere questo post, quasi sicuramente già siete informati sui principi basilari del Metodo Montessori che ruotano intorno al rispetto della libertà ed autonomia del bambino. Se ancora non sapete di cosa si tratta, vi consiglio di leggere il nostro articolo Metodo Montessori: cos’è e come applicarlo concretamente a casa.
Il metodo ideato da Maria Montessori si basa su un concetto di crescita felice del bambino e punta a svilupparne l’autonomia, la creatività e la curiosità.
Oggi il Metodo Montessori è diventato un vero e proprio punto di riferimento educativo per molti genitori, che operano questa scelta sempre più di frequente per l’educazione dei propri figli.
Da quando sono mamma mi sono informata molto su questo sistema educativo e spesso mi sono imbattuta in post sui consigli per applicare il metodo Montessori a casa.
Esistono ovviamente moltissime strutture montessoriane in tutto il mondo, ma la scuola non è l’unico contesto in cui è possibile applicare il Metodo.
Anzi la scuola da sola non basta, perché ciò che inizia in aula deve trovare la sua prosecuzione a casa.
Ovviamente non dovete per forza essere delle mamme montessoriane in toto.
Io non lo sono, perché personalmente penso che non esista un sistema educativo del tutto perfetto. Ciò non toglie che ritengo giusto informarmi e prendere ciò che reputo il meglio per mia figlio dai diversi metodi, tra cui anche quello di Maria Montessori.
Poi come dicevo l’educazione non è teoria, ma soprattutto pratica. Sono convinta che solo mettendosi alla prova e non arrendendosi, si possa trovare la strada migliore per crescere insieme ai nostri figli.
Come applicare il metodo montessori a casa
Trasformare la casa a misura di bambino secondo il metodo Montessori è facile, richiede poche accortezze e soprattutto il desiderio e la voglia di mettersi in gioco sperimentando un punto di vista diverso, quello del piccolo.
Un metodo utile può essere quello di sedersi per terra, guardando dall’altezza del bambino ciò che vedrà lui, questo ti aiuterà ad entrare in sintonia con le sue esigenze.
Lo spazio parla al bambino a seconda di come è organizzato. L’ambiente, adeguatamente ripensato, dovrà stimolare il senso di libertà e di indipendenza, senza perdere le caratteristiche di sicurezza, funzionalità e ospitalità.
Dal momento in cui il bambino è in grado di spostarsi, la preparazione dell’ambiente diventa fondamentale. Egli ha tanta voglia di esplorare (soprattutto dove non dovrebbe)
Le nostre case non sono proprio fatte per piccoli esploratori curiosi, ma non dobbiamo togliere tutto dalla portata del bambino: l’esplorazione diventerebbe sterile e lui cercherebbe altri sfoghi per soddisfare il bisogno di scoperta. È bene togliere gli oggetti pericolosi (o preziosi) e magari sostituirli con altri che siano comunque di suo interesse e che possano essere messi in bocca senza pericolo.
GLI AMBIENTI
La sicurezza prima di tutto. Controllate che non ci siano oggetti piccoli che possa ingoiare e che detersivi, medicinali e tutto ciò di potenzialmente pericoloso sia lontano dalla portata del vostro piccolo esploratore.
Il bambino è molto curioso fin dalla fase del gattonamento e via via che cresce le attenzioni cambiano e si modificano e così anche le esigenze e l’ambiente circostante.
Dai tre anni l’ambiente non deve essere creato per prevenire eventuali danni, ma perché il bambino possa usarlo e apprendere a farlo nel modo giusto sviluppando la destrezza necessaria. Fate in modo che l’ambiente sia ordinato, che ci sia un posto per ogni cosa e che ogni cosa abbia un suo posto per rispondere al bisogno interiore di ordine del bambino.
Vediamo in dettaglio come organizzare nel modo migliore i vari ambienti di casa.


L’INGRESSO
L’ingresso rappresenta spesso un luogo di passaggio nelle nostre abitazioni, ma è molto importante organizzarlo con cura e attenzione.
L’ordine, inteso non solo come assenza di confusione ma soprattutto come il ritrovare ogni oggetto sempre nello stesso posto, è indispensabile per il bambino poiché gli permette di orientarsi nell’ambiente con sicurezza, lo stimola a muoversi con cura e lo aiuta nell’acquisizione di una nuova routine.
È importante che il bambino apprenda l’ordine e per farlo bisogna creare uno spazio con uno sgabellino adatto alla sua taglia dove possa sedersi per mettere e levare le scarpe. Bisogna prevedere nella scarpiera un posto facilmente accessibile dove riporre le sue scarpe, in alternativa, un cestino. La giacca va attaccata in un appendino che il bambino possa facilmente raggiungere in totale autonomia.
Una sedia piccolina o un panchetto, sistemati vicino alla scarpiera, sono dei validi alleati del bambino nel momento in cui deve indossare o togliere le scarpe così da evitare di farlo stando seduto a terra, considerando che il bambino piccolo ancora non sa stare in equilibrio su un piede solo.

Un altro oggetto molto utile è lo specchio, il quale permette al bambino di controllare il suo aspetto prima di uscire e durante le operazioni di vestizione.
Lo spazio può essere ampio o piuttosto ridotto ma questo ha poca rilevanza; l’elemento importante è ricavare un angolo per il bambino separato da quello dell’adulto, in cui possa sistemare le sue cose senza bisogno di aiuto, qualora volesse farlo in autonomia.
E’ inoltre sconsigliato tenere esposte troppe giacche; un giubbino e un impermeabile sono sufficienti affinché il bambino possa scegliere liberamente il capo più adatto per uscire di casa. Se dovessimo tenere appesi giubbini di varie pesantezze il bambino si ritroverebbe in difficoltà nella scelta, magari finirebbe per scegliere quello non adeguato alle condizioni climatiche e questo porterebbe all’intervento dell’adulto o potrebbe addirittura causare nel bambino un senso di sfiducia in se stesso.
Lo stesso vale per i cappelli, i berretti e le sciarpe, da posizionare all’interno di un piccolo cestino, una scatolina o appesi all’appendiabiti, ma sempre in numero minimo. Così come per le scarpe: non più di quattro o cinque paia di calzature, tra ciabatte, galosce e scarpe.
Quando il bambino è piccolo è bene prediligere dei vestiti semplici da indossare così da facilitarlo. Proporre delle scarpe di facile calzatura, prediligendo quelle con l’allacciatura con il velcro se il bambino è piccolo.
Quando invece, intorno ai 4-5 anni, inizierà a prendere confidenza con i lacci possiamo offrire questo tipo di calzature. Riuscire a chiudersi le scarpe facendo il fiocco è per il bambino motivo di grande soddisfazione.
Lo stesso vale per le chiusure dei giubbini e cappotti. Inizialmente è più semplice per il bambino dover chiudere i bottoni con la “clip”, ma una volta cresciuto si cimenterà con piacere nei classici bottoni con l’asola allenando così, giorno dopo giorno, la motricità fine.
È sempre bene ricordare che la pedagogia montessoriana è un aiuto alla crescita e il compito dell’adulto è quello di fornire al bambino gli strumenti necessari perché possa svolgere le attività in autonomia, ma non va obbligato a fare da solo! Se il bambino richiede la nostra presenza e collaborazione durante le attività non bisogna assolutamente negargliela.
Un angolo così predisposto aiuta il bambino nell’acquisizione della routine “entro in casa, tolgo il giubbino e le scarpe” e viceversa, inoltre gli permette di avere uno spazio in cui dedicare il tempo a lui necessario prima di uscire.
Dobbiamo sempre tenere a mente che il tempo del bambino è diverso dal nostro, è molto più lento, per cui è necessario non comunicargli all’ultimo minuto che è arrivato il momento di uscire. Egli, infatti, deve essere messo nelle condizioni di potersi preparare senza ansie e senza fretta per poter fare da solo, se lo desidera.
per evitare di dilungarci troppo approfondiremo gli altri ambienti di casa nei prossimi articoli…seguiteci!!!
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