parto quando andare ospedale contrazioni giuste vere travaglio attivo spinte regolari andamento intensità braxton hicks irregolari indurimento pancia dolore epidurale fase dilatante prodromica spinta nascita neonato mamma neonato

Parto: quando è il momento giusto per andare in ospedale e come riconoscere le contrazioni "giuste" del travaglio

Parto: quando è il momento giusto per andare in ospedale e come riconoscere le contrazioni "giuste" del travaglio

Quando scocca la data presunta del parto o quando si avvicina, il panico è dietro l’angolo e la mente si affolla di pensieri.

Riconoscerò le contrazioni giuste? Riuscirò a gestire il dolore? E se qualcosa andasse storto? e soprattutto, quando andare in ospedale per il parto?

Quando termina una gravidanza

Partiamo da un paio di considerazioni fondamentali. Innanzitutto, le 40 settimane che, in modo canonico, definiscono il tempo di una gravidanza sono indicative: ogni gestazione è a sé, si può partorire a 37 settimane così come arrivare a 41 e oltre.

Quindi, non fatevi prendere dall’ansia perché tanto è il vostro piccino a decidere quando venire al mondo.

Seconda cosa. Non è detto che il travaglio scatti immediatamente alle prime contrazioni o se si rompono le membrane: mettetevi il cuore in pace perché potrebbe passare parecchio tempo.

Ecco perché è importante sapere quando è il caso di andare in ospedale o se potete attendere un altro po’ a casa.

Quanto tempo ci vuole per partorire

Sarebbe bello sapere in anticipo in quanto tempo si partorirà. I racconti delle amiche in genere sono sempre molto diversi tra loro: c’è chi ci impiega un paio di giorni (aiuto!) e chi invece si sbriga in 3-4 ore.

Insomma, non ci sono regole perché ogni esperienza di parto è del tutto soggettiva

Inoltre, le tempistiche possono essere differenti tra una donna al primo parto e una che ha già dei figli.

Nella nullipara, la fase prodromica (cioè quella che passa tra le prime contrazioni e il travaglio attivo vero e proprio) può durare diverse ore, anche giorni talvolta. Nella pluripara invece il travaglio inizia prima.

Traduzione: se siete alla prima gravidanza, prima di andare in ospedale, prendetevela comoda. Se invece siete al terzo o quarto figlio, è meglio se scappate di casa alla prima contrazione, a meno che non vogliate provare l’ebbrezza di partorire in macchina!

parto quando andare ospedale contrazioni giuste vere travaglio attivo spinte regolari andamento intensità braxton hicks irregolari indurimento pancia dolore epidurale fase dilatante prodromica spinta nascita neonato mamma neonato

Quali sono i sintomi prima del parto

Se avete seguito un corso preparto di certo vi avranno detto che esistono dei “sintomi” che preannunciano l’avvio del travaglio: ad esempio, possono esserci delle contrazioni, a volte disturbi gastrointestinali o delle perdite di muco. È il cosiddetto tappo mucoso. A fine gravidanza, il collo dell’utero si ammorbidisce e piano piano si dilata. E quindi si perde muco.

Questa però non è una buona ragione per svegliare in piena notte il vostro compagno per fuggire verso il pronto soccorso ostetrico.

Quando si deve andare in ospedale per il parto

Vediamo invece quando è opportuno andare in ospedale per il parto.

Innanzitutto se le contrazioni sono regolari, cioè ogni 3 minuti, oppure in caso di rottura delle membrane o di perdite di sangue rosso vivo: potrebbero essere il segnale di qualcosa di serio, come un distacco di placenta o la placenta previa.

Un altro buon motivo per andare in ospedale è se non si percepiscono movimenti fetali da diverso tempo. Per stare tranquille, occorre percepire almeno 10 calcetti in 24 ore.

Per quanto riguarda la rottura delle acque, state calme: non è assolutamente detto che il parto sia vicino. Potreste non avere neanche una contrazione e dover aspettare. In genere, se entro 48 ore il travaglio non parte, si procede con l’induzione. Per evitare il rischio di infezioni, se si rompono le acque, in ospedale viene somministrato un antibiotico.

Come riconoscere le contrazioni "giuste"

Le contrazioni uterine possono già presentarsi durante la gestazione.  Talvolta sono fisiologiche: indicano che l’utero si sta preparando al parto.

Queste sono del tutto normali, non provocano particolare dolore, ma solo una sensazione di indurimento della pancia. E soprattutto sono irregolari: potreste sentirne una e poi stop per l’intera giornata, oppure avvertirne diverse, ma solo ogni tanto.

Sono le contrazioni di Braxton-Hicks e possono esserci già a partire dal settimo mese di gravidanza, qualche volta anche prima, già nel secondo trimestre.

Fatelo presente al vostro ginecologo, ma come detto si tratta di un fenomeno che non deve preoccupare, a meno che non siano troppo ravvicinate o dolorose. In quel caso bisogna prestare particolare attenzione.

Nella fase  prodromica

Potrebbero esserci le prime contrazioni, che però non sono ancora quelle efficaci perché irregolari e non particolarmente dolorose.

A volte sono sporadiche, mentre in altri casi si presentano spesso e in vari momenti della giornata.

Inoltre, potreste perdere il tappo mucoso che chiude il collo dell’utero durante tutta la gravidanza, fino a poco prima del parto. Tenete presente che la perdita del tappo può avvenire anche parecchi giorni prima di partorire, quindi non va considerato come un segno di parto imminente.

Le contrazioni da travaglio imminente 

La prima caratteristica delle contrazioni “vere”, quelle che indicano che il parto potrebbe essere vicino: la regolarità.

Man mano che il tempo passa, queste contrazioni sono più ravvicinate, ad intervalli di tempo sempre uguali: ogni 10 minuti, per esempio, poi ogni 6, 5, 3. A questo punto è consigliabile mettersi in macchina e andare in ospedale.

Quando ci sono contrazioni regolari, il tracciato cardiotocografico (attraverso due sonde poste sul pancione) serve a valutare l’attività cardiaca fetale e allo stesso tempo le contrazioni e sarà altrettanto regolare con picchi che si verificano ad intervalli temporali ben definiti.

Quando le contrazioni sono regolari e dolorose e aumentano progressivamente di durata e intensità, comincia la fase cosiddetta dilatante del parto, quella cioè in cui il collo dell’utero si allarga per consentire al bambino di scendere nel canale del parto e nascere.

È indubbiamente quella più stancante e non si sa quanto può durare. I metodi di stimolazione del parto consentono una dilatazione più veloce, ma spesso più dolorosa.

La fase dilatante è quella in cui viene somministrata l’analgesia epidurale.

Contrazioni del parto, qual è il loro andamento

Anche se c’è sempre una componente soggettiva, tendenzialmente le contrazioni tipiche del parto hanno un andamento sempre uguale.

La contrazione comincia debolmente, poi raggiunge un picco alto e infine sfuma fino a scomparire

Quando farete i tracciati capirete meglio cosa intendiamo. Un tracciato “piatto” indica che non ci sono contrazioni. Se invece ci sono, la loro altezza sul grafico è direttamente proporzionale alla loro intensità. Una contrazione è tanto più forte quanto più si avvicina a 100.

parto quando andare ospedale contrazioni giuste vere travaglio attivo spinte regolari andamento intensità braxton hicks irregolari indurimento pancia dolore epidurale fase dilatante prodromica spinta nascita neonato mamma neonato

Quanto può durare una contrazione? All’inizio pochi secondi, ma poi aumenta fino a 40-60 secondi nelle ultime fasi del travaglio. Vi sembra un’eternità? Beh, non è una passeggiata, ma state serene che ce la farete.

Le contrazioni si avvertono anche dall’esterno: se mettete una mano sul pancione, lo sentirete indurirsi man mano che la sensazione dolorosa cresce. Appena termina la contrazione, l’addome torna ad essere morbido.

Se le contrazioni sono quelle del parto non passano facilmente: provate una doccia o un bagno caldo. Se il dolore è ancora lì, forse ci siete.

Lo stesso vale per i farmaci antispastici: non servono praticamente a nulla. E nemmeno se cambiate posizione il dolore diminuisce.

Che tipo di dolore provocano le contrazioni

Una delle domande che passano per la testa di ogni mamma in attesa è: ma che genere di dolore è quello provocato dalle contrazioni del parto?

Avete presente i crampi mestruali? Le contrazioni li ricordano molto, ma sono di intensità maggiore (e qualcuna di voi già sarà svenuta solo all’idea…). Altre mamme invece parlano di un dolore simile alle coliche renali (e non è certo una cosa consolante…).

Le contrazioni possono partire dal basso ventre e irradiarsi alla schiena, oppure viceversa: potreste avvertire il dolore prima da dietro e dopo “abbracciare” il davanti.

È tutto assolutamente molto soggettivo, quindi diffidate molto da certi racconti delle amiche. Ognuna di noi ha la sua soglia del dolore e quindi non è assolutamente possibile fare paragoni.

parto quando andare ospedale contrazioni giuste vere travaglio attivo spinte regolari andamento intensità braxton hicks irregolari indurimento pancia dolore epidurale fase dilatante prodromica spinta nascita neonato mamma neonato

Falsi allarmi sul parto

Ma come riconoscere i falsi allarmi ed evitare dunque di far su e giù dall’ospedale decine di volte? Ad esempio, cercando di riconoscere le contrazioni giuste.

Quelle di Braxton-Hicks, cioè quelle preparatorie, sono irregolari, meno dolorose e spesso non accompagnate da perdite mucose.

Un consiglio? Provate una doccia o un bagno caldo: se il dolore passa, non è ancora il momento di andare in ospedale.

Consigli su come prepararsi al parto

Insomma, anche se la voglia di abbracciare il vostro cucciolo è enorme e non vedete l’ora, su tutto deve prevalere il buon senso.

Andate in ospedale con calma, non rischiate correndo in macchina perché il travaglio può essere lungo. Non è come nei film. Prima del parto c’è tempo e bisogna avere pazienza, senza intervenire.

Un suggerimento però: tenete sempre le chiavi dell’auto a portata di mano, non scordate di fare il pieno di benzina e, ogni tanto, controllate la vostra valigia. Non si sa mai!

parto quando andare ospedale contrazioni giuste vere travaglio attivo spinte regolari andamento intensità braxton hicks irregolari indurimento pancia dolore epidurale fase dilatante prodromica spinta nascita neonato mamma neonato

Kit BENVENUTO AL MONDO in cotone e ciniglia BIO 100% - Clicca qui

 

parto quando andare ospedale contrazioni giuste vere travaglio attivo spinte regolari andamento intensità braxton hicks irregolari indurimento pancia dolore epidurale fase dilatante prodromica spinta nascita neonato mamma neonato

 

Per rimanere sempre aggiornata su tutti gli articoli e consigli di Todogi, iscriviti alla nostra Newsletter compilando il form che trovi qui sotto! Subito per te una Carta Regalo di 5 € !! 

 

Hai domande o dubbi, puoi commentare qui sotto.

Saremo Felicissimi di poterti aiutare :-)

 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------

Se ti è piaciuto l'articolo condividilo su Facebook

Rimani sempre aggiornata sulle novità Todogi e conosci altre mamme, iscriviti al nostro gruppo Facebook cliccando sull'immagine qui sotto!

 

Perchè i bambini sudano quando dormono

FONTE: blog Imamma

Lascia un commento

* Campi richiesti

Nota: i commenti devono essere approvati prima di essere pubblicati.